Toyota Yaris Cross: ecco il B-SUV ibrido con trazione integrale
Progettato in Europa, verrà prodotto nelle linee di montaggio francesi di Valenciennes (attualmente in fase di riapertura, dopo quasi un mese di inattività dovuto al “lockdown” causato dall’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha costretto i costruttori a chiudere provvisoriamente i rispettivi stabilimenti), dove viene assemblata la “segmento B” Yaris dalla quale eredita piattaforma e sistema di propulsione: un ibrido “vero” (full hybrid) che promette meno di 90 g/km di CO2, qui abbinato alla trazione integrale “intelligente”, ad una generosa altezza minima da terra e – chiaramente, considerata l’origine progettuale – ingombri esterni supercompatti.
Ecco, in estrema sintesi, la carta d’identità di Toyota Yaris Cross: l’attesissimo B-Suv del colosso giapponese che avrebbe dovuto fare bella mostra di sé, lo scorso marzo, al Salone di Ginevra 2020 cancellato in extremis dal Consiglio federale di Berna proprio in ordine all’espandersi della pandemia da Covid-19.
Protagonista di un’anteprima virtuale – come del resto avviene per tutte le altre novità di mercato svelate in queste settimane -, il baby-Sport Utility di Toyota (marchio leader di vendite nel 2019 a livello mondiale: la palma di auto più venduta, lo scorso anno, è andata a Toyota Corolla, peraltro di recente rientro nel Vecchio Continente; al terzo posto si è piazzata la longeva Rav4, che nello stesso 2019 ha celebrato i venticinque anni dall’esordio della storica prima generazione e nel 2020 i 10 milioni di esemplari) si prepara a giocare un ruolo chiave per l’asset strategico del marchio giapponese in Europa, dove i veicoli di fascia Suv e crossover di taglia compatta (da Fiat 500X a Ford Puma, Jeep Compass e Renegade, Opel Mokka X, Peugeot 2008 e Nissan Juke, a Volkswagen T-Roc, Citroen C3 Aircross, Kia Stonic, Renault Captur, soltanto per indicare alcuni modelli che vanno per la maggiore) riscuotono da tempo i favori del mercato. Ambiziose, peraltro, sono le stime di vendita: il volume di produzione a Valenciennes (che dal 1998 produce l’intera lineup Yaris) viene previsto in 150.000 unità all’anno. L’avvio delle linee di assemblaggio partirà nei prossimi mesi: verso fine 2020, o all’inizio del 2021; la commercializzazione è prevista per l’estate 2021.
L’inedita configurazione “a ruote alte” di Toyota Yaris era dunque un passaggio “obbligatorio” per i vertici europei del Gruppo giapponese; proprio per questo, come si accennava, ne prende in prestito il pianale e la meccatronica. La piattaforma è, nello specifico, la TNGA-B (Toyota New Global Architecture nella variante sviluppata per costituire l’”ossatura” dei modelli di dimensioni inferiori), nella quale il corpo vettura è stato oggetto di un re-engineering in ordine di garantire una maggiore altezza da terra (30 mm in più rispetto a Toyota Yaris) ed una posizione di guida rialzata, il tutto mantenendo il basso baricentro che costituisce uno dei punti di forza dell’architettura alla base della nuova generazione di Toyota Yaris.
Di seguito le dimensioni esterne.
- Lunghezza: 4,18 m (cioè 24 cm in più rispetto a Yaris)
- Larghezza: 1,76 m (2 cm in più)
- Altezza: 1,56 m (9 cm in più)
- Passo: 2.560 mm (l’interasse è dunque invariato in rapporto a Yaris)
- Altezza minima da terra: 180 mm.
Più avanti si conosceranno nel dettaglio i valori di capacità del vano bagagli: a titolo di idea, la presentazione virtuale di Toyota Yaris Cross permette di osservare come, dietro, trovi posto comodamente una bicicletta, collocata in posizione longitudinale (“ovviamente” a sedili posteriori, frazionabili, abbattuti) e sia agevole la sistemazione dei bagagli (il piano di carico è regolabile in altezza). A questo proposito, Toyota richiama l’attenzione degli osservatori su alcune intelligenti soluzioni di trasporto oggetti: ci si riferisce, nello specifico, alla presenza di cinghie laterali, che permettono una comoda collocazione di borse, valigie ed altri oggetti in tutta sicurezza, senza cioè che vi sia il pericolo che essi si trovino a “viaggiare” per il bagagliaio, per effetto della forza centrifuga.
Piuttosto simpatico nell’insieme (caratteristica, anche in questo caso, “ereditata” dalla nuova Yaris), l’aspetto esteriore di Toyota Yaris Cross esprime i consueti canoni “Sport Utility” affiancandoli ad una spiccata personalità: zona frontale più “massiccia” rispetto alla snella Yaris, sottile disegno per i gruppi ottici anteriori, numerose nervature e modanature che sottolineano le fiancate (dominate, in questo caso, da vistosi passaruota provvisti di codolini in resina che si integrano con le protezioni inferiori), linea di cintura alta, lunotto molto inclinato e fanaleria posteriore decisamente pronunciata e raccordata da un motivo grafico in nero. Ad aiutare la “luce a terra”, un set di cerchi da 18”. Più vicino all’”origine Yaris” (ed alla filosofia “Less is More” – ovvero: ambiente “pulito” ed una decisa attenzione agli equipaggiamenti hi-tech in ordine di offrire un adeguato comfort agli occupanti senza “appesantire” l’abitacolo – e “Hands on Wheel, Eyes on the road”, cioè mani sul volante, occhi sulla strada) è il layout degli interni: Toyota Yaris Cross presenta un display multifunzione per il quadro strumenti digitale, ed un ampio schermo (Toyota Touch Screen) centrale per il controllo delle funzionalità infotainment.
In Italia, Toyota Yaris Cross esordirà nella configurazione Full Hybrid; più in dettaglio, si tratta della medesima impostazione di propulsione che equipaggia la nuova generazione di Yaris. Ovvero: motore benzina aspirato 1.5 tre cilindri a ciclo Atkinson con fasatura variabile delle valvole (sostanzialmente una versione “baby” dei più grandi 2.0 e 2.5 attualmente impiegati a bordo di C-HR, di Corolla e di Rav4), ed in grado di offrire il 40% di rendimento termico. Abbinato al 1.5 tre cilindri, c’è un propulsore elettrico da 79 CV. La trasmissione si avvale del cambio automatico a variazione continua e-CVT; la trazione integrale viene garantita dal modulo Awd-i.
Questi i primi dati tecnici diffusi da Toyota.
- Potenza massima: 116 CV
- Emissioni di CO2: “Inferiori a 90 g/km nella marcia a trazione anteriore; 100 g/km con le quattro ruote motrici inserite”.
Postato il 19 giugno
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