TOYOTA EUROPE

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Tre auto su quattro sono prodotte a livello locale

Nove fabbriche, di cui sette di proprietà e tre dedicate ai powertrain. È “l’arsenale” europeo della Toyota, arrivato a produrre oltre 10 milioni di vetture. Di più: oggi, il 71% delle auto commercializzate dai giapponesi nel Vecchio continente è prodotto a livello locale.

Gli inizi. La “boa” dei dieci milioni è stata raggiunta lo scorso 14 aprile, ma la prima “impronta” di Nagoya sul suolo europeo risale al 1971 con il piccolo stabilimento Toyota Caetano Portugal, a Ovar, utilizzato per costruire la Corolla. La produzione di massa è arrivata nel 1992, con le due fabbriche aperte nel Regno Unito: la prima a Deeside, nel Galles, e la seconda a Burnaston, nel Derbyshire, “casa” della Carina E.

Oggi la produzione europea della Toyota (a quota 660 mila veicoli) si divide tra la Turchia, il Regno Unito, la Francia, la Polonia, la Russia, la Repubblica Ceca e il Portogallo. Oltre a tre motori benzina, tre diesel e due trasmissioni, le fabbriche del Vecchio continente costruiscono l’Auris, l’Auris Touring Sports, la Yaris e le loro varianti ibride, oltre all’Avensis, alla Corolla, alla Verso e alla Camry. Presto altri due modelli si aggiungeranno alla produzione locale: sono la RAV4, sulle linee russe a partire da agosto, e la nuova C-HR, la crossover dalle linee coupé che sarà costruita in Turchia a partire dalla fine del 2016.

Oggi, il 24% dei veicoli venduti dalla Toyota e dalla Lexus in Europa sono ibridi, la maggior parte dei quali costruiti localmente. L’anno scorso, le vendite di vetture giapponesi dotate di propulsione endotermico-elettrica sono state 209 mila, di cui 150 mila costruite a Burnaston o nello stabilimento francese di Onnaing. Gli investimenti europei fatti finora dalla Toyota ammontano a 9 miliardi di euro.

Postato il 23 giugno

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