Le nuove batterie di flusso al ferro sono pronte per il mercato

Ferro, sale ed acqua. Questi gli ingredienti delle nuove batterie di flusso targate ESS. La società ha realizzato un sistema d’accumulo flessibile ed innovativo che promette di accelerare la transizione energetica. La struttura è quella della batterie redox: una cella elettrochimica in cui scorrono due soluzioni (elettroliti) separate tra loro da una membrana. Il passaggio di ioni attraverso quest’ultima produce elettricità. In generale tale dispositivo di stoccaggio ha alcuni vantaggi interessanti rispetto alla tradizionale tecnologica a ioni di litio. A cominciare dalla possibilità di essere ricaricata rapidamente semplicemente sostituendo l’elettrolita liquido e recuperando quello esausto per ri-energizzarlo.

Una delle batterie più sperimentate e diffuse in questa categoria è quella che utilizza coppie redox di vanadio in entrambe le semicelle. ESS ha voluto però tentare una nuova strada: il ferro.

Ad essere onesti non si tratta di una reale novità. L’idea di una batteria a flusso di ferro esiste dagli anni ’70. Tuttavia, per molto tempo una serie di difficoltà tecniche ne hanno arrestato la commercializzazione. Ci sono voluti parecchi anni di ricerca e sviluppo alla ESS per far funzionare in maniera ottimale la sua soluzione. E come spiega Rich Hossfeld, membro del consiglio di amministrazione della società e investitore, alla CNBC “C’è un ampio fossato di proprietà intellettuale attorno alla tecnologia di base e ciò renderà molto difficile per altri competitor costruire una batteria simile a questa”.

Oggi le batterie di flusso a base di ferro e le relative soluzioni sviluppate dal produttore statunitense  rappresentano sistemi maturi di seconda generazione, in grado di offrire costi e sostenibilità senza pari. E ovviamente prestazioni affidabili e una durata di vita di oltre 20 anni.

“Il nostro design brevettato degli elettrodi e il nostro sistema di controllo, insieme ad una elettrochimica semplice ma elegante, consente di operare più a lungo, con maggiore efficienza e livelli di scarica più profondi”, spiega l’azienda sul proprio sito. A differenza delle tipiche batterie confezionate in celle o moduli fissi, questa batteria “ha una capacità di accumulo significativamente maggiore, che offre all’utente la flessibilità di allineare sia la potenza che la quantità di elettricità immagazzinata con precisione ai requisiti del progetto”.

ESS dopo aver raccolto 57 milioni di dollari di investimenti da celebri sostenitori tra cui Bill Gates e Softbank, oggi si affaccia anche in Borsa grazie all’aggregazione aziendale con Acon S2 Investment Corp.

FONTE: https://www.rinnovabili.it/energia/sistemi-di-accumulo/batterie-di-flusso-ferro/amp/

Postato il 18 ottobre

Compila i campi per ricevere maggiori informazioni e per rimanere aggiornato con le nostre promozioni

I campi contrassegnati con * sono obbligatori.



Condividi