Hyundai Kona Electric: prima prova del SUV elettrico coreano

Circa tre anni di carriera molto intensi, colmi di record, riconoscimenti e, soprattutto, risultati commerciali, con 120.000 esemplari venduti in tutto il mondo. Niente male per un’auto elettrica, più precisamente per la Kona Electric, che si rinnova per essere ancora più competitiva sul mercato.

Adesso che le vetture alla spina rappresentano una realtà concreta, e che le concorrenti non mancano, il B-SUV di Hyundai è stato ulteriormente affinato, a partire dall’estetica.

Rispetto alla Kona con alimentazione termica o ibrida cambia il frontale, che è privo di calandra, liscio, filante, con il quale si ha la sensazione che il B-SUV Hyundai voglia accarezzare l’aria. Ed in effetti è così, si incunea nei flussi generati dalla velocità cogliendo solamente quelli che le sono funzionali tramite la presa d’aria inferiore e le aperture posizionate davanti ai passaruota anteriori. Lo sportellino per la ricarica posizionato in modo asimmetrico è quasi una provocazione, un modo per richiamare l’attenzione sulla sua anima green, anche nei confronti degli osservatori più distratti.

Completano il quadro i nuovi gruppi ottici con tecnologia a LED, dei fari posteriori rivisitati, i passaruota nello stesso colore della carrozzeria, e dei listelli orizzontali che vanno ad impreziosire sia la vista anteriore che posteriore. Chiaramente, i cerchi in lega con funzione aerodinamica rappresentano un ulteriore indizio della presenza del propulsore elettrico, e sottolineano come nulla sia lasciato al caso per massimizzare l’efficienza dell’auto. Difficile notare i 25 mm in più rispetto al modello precedente, ma ad ogni modo il look della Kona Electric appare slanciato e filante, e con quel dinamismo che piace agli automobilisti moderni.

L’abitacolo risente degli influssi benefici della produzione Hyundai più recente, e così sulla Kona Electric si ritrova la strumentazione digitale dalla grafica cangiante che era presente per la prima volta sulla nuova i20, poi un grande schermo per l’infotainment davvero completo e sul quale impostare anche delle specifiche atmosfere per rilassarsi nel traffico.

Al di là di questi piacevoli diversivi, la Kona ad impatto zero beneficia dell’evoluzione dell’app Bluelink che ha diverse funzionalità, una più interessante dell’altra: si può avviare la carica del pacco batterie da remoto, ma anche gestire il momento più idoneo al rifornimento energetico in base alle tariffe più vantaggiose; ovviamente si può regolare la temperatura interna prima di salire a bordo; controllare autonomia e carica residua direttamente dal proprio smartphone; e conoscere persino i prezzi dei parcheggi nelle proprie vicinanze.

Rispetto ad alcune concorrenti dell’ultima ora ci sono dei pulsanti sul tunnel centrale e si entra facilmente in sintonia con l’auto, il futuro è rappresentato più dalla concretezza che dall’effetto wow su questa Hyundai ed il suo approccio amichevole metterà a loro agio anche gli automobilisti più il là con gli anni che si approcciano alla guida di un’auto elettrica. Si sta bene in 4, lo spazio non manca, e la sua forza sta nell’essere comoda pur mantenendo delle proporzioni esterne che non la mortificano in città.

Uno degli aspetti che più soddisfa è come l’auto sfrutti l’erogazione progressiva ma pronta del motore elettrico da ben 204 CV e 395 Nm di coppia massima che trasmette tutto il suo potenziale sull’asse anteriore. Anche guidando in maniera brillante l’avantreno lavora bene, non pattina, e i controlli elettronici non appaiono impazziti nel gestire un’erogazione troppo generosa di cavalli e newton metri.

Le versioni disponibili sono due, quella con la batteria più grande, precisamente da 64 kWh, e l’altra con un pacco batterie da 39,2 kWh. Controllando il computer di bordo il consumo riportato dalla strumentazione si attesta tra i 15 kWh ed i 16 kWh per 100 km, per cui, considerando la potenza della batteria di 64 kWh, i 400 km reali di autonomia sono a portata di piede, e non bisogna essere degli esperti di guida sostenibile per raggiungere questo traguardo.

Rimane il capitolo dei tempi di ricarica, e qui torna la questione infrastrutture, perché se si trova una postazione rapida l’auto accetta fino a 100 kW e consente di recuperare dal 10% all’80% di energia in 47 minuti. Diverso il discorso se si sfrutta il caricatore da 10,5 kW per collegarsi ad una colonnina a corrente alternata, visto che per fare il pieno si sfiorano le 7 ore, che salgono a più di 9 ore con un caricatore da 7,2 kW, quello più indicato per una wallbox da istallare a casa. Collegarla alla presa domestica è una pratica da consigliare solamente in casi estremi perché il tempo per un pieno arriva a ben 28 ore. Con il crescere della capacità delle batterie, diventa necessario avere più colonnine a corrente continua a disposizione degli automobilisti, perché il trend è questo e diventa fondamentale un incremento delle stazioni di ricarica che segua di pari passo l’evoluzione del mercato delle elettriche.

La Hyundai Kona Electric ha un listino che parte dai 35.850 euro della versione XTECH CITY con batteria da 39,2 kWh, ed arriva ai 49.600 euro della variante XCLASS con pacco batteria da 64 kWh. Il modello con la batteria più grande ha un prezzo di partenza di 45.000 euro tondi tondi, è questo il costo dell’allestimento d’accesso denominato XLINE, che è quello intermedio e, probabilmente, il più equilibrato.

Ovviamente, bisogna considerare l’ecobonus e gli sconti per la rottamazione, per cui i prezzi indicati, almeno fin quando il governo sosterrà il mercato dell’auto, scenderanno sensibilmente e contribuiranno a far diventare il B-SUV coreano ad impatto zero ancora più appetibile.

 

 

Postato il 13 maggio

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