Auto elettrica, “lo scenario futuro è questo”

Boston consulting group lancia un maxi studio. Secondo cui l’elettrificazione dei trasporti potrebbe generare nel prossimo decennio un valore aggiunto compreso fra i 3 e i 10 miliardi di dollari per una utility media con circa 2-3 milioni di clienti.

I numeri, soprattutto se visti dall’Italia, fanno impressione. Ma sono questi: entro il 2030 i veicoli elettrici rappresenteranno circa un quarto di tutte le automobili e dei camion su strada e il 50-60% delle vendite di nuove automobili. E l’elettrificazione dei trasporti potrebbe generare nel prossimo decennio un valore aggiunto compreso fra i 3 e i 10 miliardi di dollari per una utility media con circa 2-3 milioni di clienti.

Sono queste le conclusioni di una raffinata un’indagine di Boston consulting group. Una cifra che include il ritorno sugli

1) investimenti per migliorare la rete elettrica (circa 1.8-6,2 miliardi di dollari),

2)le attività a sostegno delle politiche delle autorità in materia di mobilità elettrica (circa 50 milioni-1 miliardo di dollari)

3) i ricavi derivanti dall’offerta di nuovi prodotti e servizi legati ai veicoli elettrici (da 1,3 a 2,9 miliardi di dollari).

Secondo l’indagine Bcg, le utility devono prepararsi a rispondere alle nuove esigenze energetiche create dall’elettrificazione dei trasporti e a svolgere il ruolo sia di guide sia di beneficiarie di questa transizione, iniziando subito a muoversi in tre direzioni. In primo luogo, nel potenziamento delle infrastrutture della rete elettrica, che dovrà essere in grado di gestire eventuali sovraccarichi nei momenti di maggiore domanda energetica. Sarà importante, inoltre, supportare gli sforzi delle autorità per incentivare la mobilità elettrica, proponendo nuovi piani tariffari, sconti e promozioni.

Infine, dovrebbero attivarsi per entrare in nuovi mercati con prodotti e servizi pensati per i veicoli elettrici, come l’installazione, la manutenzione e la messa in servizio dei sistemi di ricarica.

Tra i fattori che spingeranno la crescita dei veicoli elettrici nel prossimo decennio avrà un peso notevole il progresso tecnologico, che sta provocando una rapida diminuzione dei costi delle batterie. Il costo per kwh di una batteria (la principale voce del costo totale di possesso di un veicolo elettrico) per auto e camion ibridi e full electric è sceso da 700 dollari nel 2009 a circa 150-175 dollari a fine 2017 e si prevede che calerà ulteriormente fino a circa 70-90 dollari nel 2030. Bcg stima che entro il 2028 negli Usa il costo totale di possesso quinquennale per una batteria di un veicolo elettrico sarà inferiore a quello sostenuto per un veicolo con motore a combustione interna.

Gli investimenti in infrastrutture di rete elettrica riguarderanno soprattutto la capacità della rete (ossia la quantità di energia che può essere fornita in un certo momento) piuttosto che l’aumento della produzione complessiva di elettricità. Secondo le stime di Bcg, la penetrazione dei veicoli elettrici avrà un impatto limitato sul fabbisogno energetico totale (inclusi gli usi residenziale, d’impresa e industriale) fino al 2030. Ma aumenti significativi in certe località e in momenti di elevata domanda energetica potrebbero mettere eccessivamente sotto sforzo la capacità dell’attuale rete elettrica.

Il monte investimenti necessario per spingere la capacità di trasmissione e distribuzione richiesta da una singola utility dipenderà da quanto le utility saranno capaci di incoraggiare i proprietari di auto elettriche a caricare i loro veicoli nei periodi di bassa domanda e in luoghi dove la capacità della rete non è sotto sforzo. Se la quota di mercato delle batterie per le auto elettriche passerà dall’1% al 15% dal 2019 al 2030, Bcg stima che i miglioramenti di trasmissione e distribuzione necessari richiederanno da 1.700 a 5.800 dollari per ogni veicolo elettrico che si collega alla rete, a seconda di quando e dove le persone lo mettono in carica. Significa un valore cumulativo generato dal potenziamento della rete elettrica per una utility media entro il 2030 compreso fra 1,8 e 6,2 miliardi di dollari.

La diffusione di veicoli elettrici e lo sviluppo della mobilità elettrica disegnano uno scenario positivo per le utility, che possono attrarre nuovi clienti e allo stesso tempo sostenere gli obiettivi politici e ambientali dei governi. Le utility avranno bisogno, però, di comunicare chiaramente ai legislatori come i loro piani sono allineati con gli obiettivi generali della normativa e stimolare il mercato con tariffe specifiche per le auto elettriche, assistenza ai clienti che scelgono questi veicoli, sconti e promozioni e la costruzione di infrastrutture di ricarica pronte all’uso.
All’aumentare dei veicoli elettrici in ricarica aumenterà il carico di elettricità.

Utility lungimiranti stanno iniziando a implementare basse tariffe per ricariche di veicoli elettrici nei periodi non di picco. Stanno anche iniziando a sperimentare prezzi dinamici attraverso punti di ricarica intelligenti per spostare la ricarica verso periodi di prezzi non elevati. Bcg stima che il valore aggiunto generato dal sostegno alla mobilità elettrica sarebbe compreso fra 50 milioni e 1 miliardo di dollari fino al 2030, pari a una cifra variabile fra i 50 e i 950 dollari per ogni veicolo elettrico per una utility media, a seconda delle diverse normative nelle varie giurisdizioni e delle diverse fasce di consumo.

La mobilità elettrica crea opportunità per nuovi prodotti e servizi per le utility, che comprendono manutenzione e operatività dei veicoli, installazione, operatività, manutenzione e servizio dei punti di ricarica, soluzioni software per energy management e avviamento della flotta e servizi di consulenza. La penetrazione dei veicoli elettrici non è ancora tale da giustificare uno sforzo immediato delle utility nelle infrastrutture di ricarica, che avrebbero tassi di utilizzo molto bassi e che difficilmente sarebbero sostenibili senza sussidi pubblici.

Per alimentare un ecosistema che sostiene la domanda di veicoli elettrici le utility potrebbero stringere collaborazioni con i produttori di veicoli e i proprietari di grandi flotte oppure offrire nuovi servizi a valore aggiunto, come affiancare alla ricarica il parcheggio, l’assistenza tecnica, la consegna di pacchi, manutenzione e riparazione. Ponendo che ogni veicolo elettrico percorra circa 13mila miglia all’anno, Bcg stima un valore cumulativo di nuovi prodotti e servizi per la mobilità elettrica pari a una cifra compresa fra 3.400 e 7.400 dollari per ogni veicolo elettrico dal 2019 al 2030, per un valore complessivo di circa 1,3-2,9 miliardi di dollari per una utility media con 2-3 milioni di clienti.

I primi ad agire avranno più possibilità di sfruttare le opportunità offerte dalla mobilità elettrica e ci sono già altri attori, come alcune realtà dei settori automotive e oil & gas, che sono pronti a investire. Per posizionarsi al centro dell’ecosistema e influenzare le politiche delle autorità nel settore, le utility dovranno innanzitutto allineare la propria vision e la propria strategia con quelle di tutti gli stakeholder coinvolti. Il secondo passo sarà costruire un network di partner che le aiuti a espandere la propria offerta di prodotti e servizi correlati ai veicoli elettrici, avviare nuove collaborazioni fra diverse funzioni aziendali e coordinare gli sforzi sui programmi di mobilità elettrica.

E’ fondamentale, poi, sviluppare nuove competenze per lanciare nuovi progetti di mobilità elettrica, come la progettazione di infrastrutture di ricarica, capacità di data analytics, customer experience e gestione dei processi di vendita b2b. Trattandosi, poi, di attività spesso molto competitive e non regolamentate, sarà decisiva la capacità di accorciare i tempi di pianificazione e attuazione di investimenti e progetti.

Postato il 02 agosto

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